Inseminazione Intrauterina

La tecnica più naturale per i casi di minor complessità.

In cosa consiste?

L’inseminazione intrauterina è uno dei trattamenti di riproduzione assistita di minor complessità. È, infatti, la tecnica più vicina alla fecondazione naturale. Consiste nella preparazione in laboratorio del seme, che viene iniettato nell’utero della donna mediante un sottile catetere. Per aumentare le possibilità di successo, si realizza previamente una stimolazione ovarica alla paziente e si selezionano in laboratorio gli spermatozoi con le maggiori potenzialità riproduttive.

L’Inseminazione intrauterina è una procedura indolore e molto meno invasiva di altre tecniche di riproduzione assistita.

A seconda dell’origine del campione di seme, esistono due tipi di trattamento:

  • IUI omologa (Inseminazione Intra Uterina con seme del partner). Il campione seminale proviene dal compagno della paziente. La probabilità di gravidanza è fortemente condizionata dall’età della partner femminile e nelle migliori condizioni (donna con età inferiore ai 35 anni) può raggiungere il 15 %.
  • IUI eterologa (Inseminazione Intra Uterina con seme di donatore). Il seme proviene da una banca di gameti. La percentuale di successo in Italia è riportata intorno al 20 %.

Per chi è indicata?

La IUI omologa risulta indicata quando la difficoltà nel concepimento è riconducibile a:

  • lievi alterazioni dei parametri del liquido seminale
  • irregolarità mestruali dovute a disfunzione ovulatoria
  • alterazioni nel collo uterino
  • difficoltà o impossibilità ai rapporti sessuali
  • sterilità da causa idiopatica (cioè sconosciuta), soprattutto in caso di giovane età della donna

La IUI eterologa può essere raccomandata nei seguenti casi:

  • alterazioni gravi del liquido seminale fino all’azoospermia (ovvero assenza totale di spermatozoi nell’eiaculato)
  • condizioni genetiche patologiche trasmissibili alla prole attraverso il seme

In ogni caso, l’indicazione dovrà essere posta dopo un’attenta valutazione della coppia e tenendo in debito conto l’età della donna.

Stimolazione ovarica

Il trattamento inizia con la stimolazione ovarica della donna. Essa consiste nella somministrazione sottocutanea di gonadotropine, ormoni fisiologicamente presenti nel corpo della donna, che stimolano la crescita dei follicoli (all’interno dei quali si sviluppano gli ovuli). Questa fase dura circa 10-12 giorni ed ha lo scopo di favorire la corretta maturazione follicolare oltre che di sincronizzare ovulazione ed inseminazione, ottimizzando le probabilità di successo della tecnica. Allo scopo di limitare l’occorrenza di gravidanze multiple la terapia è personalizzata accuratamente e conduce alla maturazione di un limitato numero di follicoli (usualmente non più di due o tre).

Monitoraggio dello sviluppo follicolare

Durante il trattamento di stimolazione ovarica, la paziente dovrà sottoporsi a periodici controlli, mediante ecografie trans-vaginali e prelievi ematici per dosaggi ormonali; il monitoraggio ha lo scopo di controllare la risposta alla terapia e programmare al meglio il momento dell’inseminazione.

Preparazione del campione seminale

È necessario preparare il campione di seme per ottenere un’ottima concentrazione di spermatozoi mobili che abbiano la capacità di fecondare l’ovulo.

Il campione di seme è ottenuto dall’uomo attraverso semplice masturbazione, nel nostro centro, lo stesso giorno dell’inseminazione. Esiste anche la possibilità di impiegare un campione precedentemente congelato.

Nel caso in cui sia raccomandato l’uso del seme di donatore, sarà impiegato un campione crioconservato nella nostra biobanca, scongelato subito prima dell’impiego.
In entrambi i casi, i nostri biologi lo tratteranno in laboratorio con un processo noto come capacitazione spermatica, per poter selezionare gli spermatozoi con la miglior mobilità e concentrarli.

Inseminazione

È il momento in cui il campione di liquido seminale è introdotto all’interno dell’utero della donna. Il processo si realizza in un apposito ambulatorio, è una procedura rapida e indolore; non richiede né anestesia né sedazione. Lo specialista applicherà lo speculum come in una normale visita ginecologica e introdurrà quindi nella cavità uterina un catetere (sottile tubicino) flessibile, attraverso cui lo sperma, trattato e preparato, sarà iniettato.

Dopo l’inseminazione bisogna attendere circa 15 giorni prima di eseguire il test di gravidanza. Durante questo periodo lo specialista potrebbe raccomandare la somministrazione di progesterone o qualche altro medicinale, per favorire la gravidanza. Non sono necessarie particolari modifiche nello stile di vita abituale; è buona norma evitare gli sforzi fisici strenui e l’attività sportiva in generale.

Test di gravidanza

Il test di gravidanza sarà eseguito dopo circa due settimane dall’inseminazione mediante un prelievo ematico per il dosaggio della β-hCG (Gonadotropina corionica umana), che è l’ormone che indica la gravidanza essendo prodotto dall’embrione dopo il suo impianto nell’endometrio.

Se il risultato del test è positivo, dopo due settimane circa sarà eseguita la prima ecografia per confermare la presenza del “sacco gestazionale” all’interno dell’utero e osservare il battito del cuore dell’embrione.

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